VENERE IN TEATRO Festival di danza
Poesie del Vuoto - III Edizione
Venerdì 8 settembre 2023
Ore 21:00 COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI Le fumatrici di pecore A seguire Incontro con gli artisti Un progetto di Antonella Bertoni
Regia Michele Abbondanza Coreografie, scene e costumi Antonella Bertoni Con Patrizia Birolo e Antonella Bertoni Luci Andrea Gentili Direzione tecnica Claudio Modugno Organizzazione, strategia e sviluppo Dalia Macii Amministrazione e coordinamento Francesca Leonelli Ufficio stampa Susanna Caldonazzi Comunicazione Francesca Venezia Produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni Coproduzione Provincia autonoma di Trento Con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali – Dip. Spettacolo Comune di Rovereto - Assessorato alla Cultura Un ringraziamento speciale a Mimma Villari |
Da sempre affascinati dalle forme e dal multiforme, iniziamo una collaborazione con un’interprete straordinaria (“fuori dall’ordinario”): lei portatrice sana di una diversa abilità, noi portatori malati della nostra salute. Proveremo a scambiarci le rispettive portate. (M.A.)
Ho conosciuto Patrizia Birolo in una serie di incontri laboratorio tenuti per la compagnia teatrale La Girandola di Torino. Guardandola lavorare ho colto con intensità quanto un corpo e una persona potessero esprimere un umore “ballerino”. Mi è parso di intravedere la sua vita essere una mancanza della sua vita, e questo ha causato in me un disorientamento. Da qui il desiderio di scrivere una partitura con lei. Un viaggio tra le immagini è sempre un incantamento, dove il cammino tra un essere e l’altro si fa più corto. Le sequenze coreografiche, le brevi storie di relazione, saranno occasioni preziose per riscrivere altre più vecchie storie. Senza descrivere né commentare, registreremo gli accadimenti come specchi puliti, pellicole vergini, superfici vuote senza perdere l’incertezza, cosa preziosa della vita. (A.B.)
Nello spettacolo che io faccio ci sono molte azioni ad esempio la Ninna Nanna e quando abbraccio Antonella e il testo cantato e la danza col tutù e l’Ipoop e le Grazie eccetera (io ho bisogno di ricordare tutto!). Le mie opinioni sul palcoscenico sono molto interessanti anche la lezione che insegna Antonella e le mie azioni che io faccio come ballerina e come attrice poi io ho trovato molto interessante le mie attenzioni verso il lavoro che sto svolgendo e imparando a stare dritta con la schiena e giù con le spalle e mento davanti camminare lentamente e piano e cantare ad alta voce sennò non si sente un tubo al microfono il pavimento è spazioso e grande abbastanza per muovermi nello spazio e quando parlo uso la voce normale e le persone mi capiscono la danza deve essere lenta e non tremare ma resistere a stare non ferma ma a muovermi nello spazio senza avere timore di nessuno devo essere orgogliosa del lavoro che ho imparato qui in teatro. (P.B.)
COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
Dal 1989, anno della prima serata a loro firma, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni hanno tracciato un cammino che oggi li identifica indiscutibilmente come i maestri del teatro danza italiano. Con la Compagnia Abbondanza/Bertoni hanno esplorato le più diverse poetiche pur rimanendo sempre fedeli a un loro personalissimo e riconoscibile vocabolario coreografico e umano. Stanziali dal 2005 al Teatro alla Cartiera di Rovereto, ma sempre erranti nell’animo, Michele e Antonella muovono la loro danza dall’urgenza di dare forma a una visione che, attingendo a diverse esperienze, da quella con Alwin Nikolais agli studi con Dominique Dupuy, passando per il lavoro con Carolyn Carlson e per la pratica dello zen, contrappone immagini, corpi e suoni che vibrano attorno a un concetto, a un’idea. È da questi moti dell’animo che nascono di volta in volta i più svariati progetti. Quelli per e con i bambini ad esempio, da quel Romanzo d’Infanzia del 1997 che oggi conta oltre 600 repliche e quattro versioni, sino alla nascita della Piccola Compagnia Abbondanza/Bertoni con tre produzioni all’attivo. Dalle partecipazioni e creazioni per TV, cinema, Opera, Enti Lirici, alla pedagogia per adulti e bambini di Scuola d’Azione e dei numerosi seminari che Michele e Antonella tengono da anni in tutta Italia, sino alla cura per il germinare di nuovi autori cresciuti in seno alla compagnia e ora sostenuti nel loro percorso artistico individuale come Tommaso Monza e Valentina Dal Mas. Senza dimenticare la creazione in forma di trilogia, in cui la compagnia sembra trovare il proprio equilibrio. Ho male all’altro, progetto quinquennale (2000-2005) sul tema del sacrificio per amore, si ispira liberamente alla tragedia greca mettendo in scena personaggi rarefatti che assurgono ad archetipi. Il progetto Biologico sulla fragilità dell’umano coinvolge invece persone ‘speciali’ per età o condizione: il “borderline” in Le fumatrici di pecore (2010), con Antonella Bertoni e la danzatrice-attrice diversamente abile Patrizia Birolo, il “bambino” ne Il Ballo del Qua (2012), spettacolo per adulti interpretato da giovanissimi performer dai 7 ai 10 anni, l’“anziano” in Scena Madre (2012), in cui Antonella danza con la madre Paola. Nella recente Poiesis (2017-2019) è invece la musica a dettare la direzione, quella di Franz Schubert nel trio al femminile La morte e la fanciulla, Charles Mingus nel virile Erectus e Arnold Schönberg nell’ultimo capitolo Pelléas e Mélisande. Creano una trilogia ideale anche i progetti più intimi che denudano, non senza autoironia, cuore e animo della ‘coppia di ferro della danza italiana’: i soli Try di Antonella Bertoni (2006) e I Dream di Michele Abbondanza (2015) e il duo d’assoli Esecuzioni (2011) che li vede in scena insieme, soli, vent’anni esatti dopo il duo degli esordi Terramara. Del 2020 invece i lavori con le maschere: il progetto speciale Clown Time, nel quale la compagnia si misura con il teatro musicale e Hyenas - Forme di minotauri contemporanei, nei quali l'alienazione dell'essere umano contemporaneo viene resa grazie all'utilizzo di maschere iperrealiste che trasformano i performer in creature a metà strada da essere umano e animale. Nel 2021 nasce Doppelgänger, un progetto che vede in scena Filippo Porro, danzatore e Francesco Mastrocinque, attore con disabilità. Il lavoro dà forma all'incontro tra i due interpreti e racconta il doppio, al dualità, in un processo di relazione quasi esclusivamente somatico. Doppelgänger, è nato dalla collaborazione tra la Compagnia e Nerval Teatro, due nuclei artistici che si sono incontrati nel solco tra arte e diversità. Lo spettacolo è riconosciuto con il Premio Ubu come "Miglior spettacolo di danza 2021". Dello stesso anno anche il ritorno alla scena di Antonella Bertoni, con il solo C'è vita su Venere, da lei firmato con Michele Abbondanza. Ultima creazione, del 2022, Idem - Io contengo moltitudini, primo spettacolo della trilogia sull’indagine dell’identità. Non è una danza comoda, quella di Michele e Antonella, che cerchi il consenso incondizionato e il plauso del pubblico; è una danza che pone domande senza dare risposte, che smuove e fa vacillare senza offrire un sostegno, scalfendo in modo indelebile certezze e preconcetti per trasportare in un viaggio che avrà inevitabilmente esito incerto.
Ho conosciuto Patrizia Birolo in una serie di incontri laboratorio tenuti per la compagnia teatrale La Girandola di Torino. Guardandola lavorare ho colto con intensità quanto un corpo e una persona potessero esprimere un umore “ballerino”. Mi è parso di intravedere la sua vita essere una mancanza della sua vita, e questo ha causato in me un disorientamento. Da qui il desiderio di scrivere una partitura con lei. Un viaggio tra le immagini è sempre un incantamento, dove il cammino tra un essere e l’altro si fa più corto. Le sequenze coreografiche, le brevi storie di relazione, saranno occasioni preziose per riscrivere altre più vecchie storie. Senza descrivere né commentare, registreremo gli accadimenti come specchi puliti, pellicole vergini, superfici vuote senza perdere l’incertezza, cosa preziosa della vita. (A.B.)
Nello spettacolo che io faccio ci sono molte azioni ad esempio la Ninna Nanna e quando abbraccio Antonella e il testo cantato e la danza col tutù e l’Ipoop e le Grazie eccetera (io ho bisogno di ricordare tutto!). Le mie opinioni sul palcoscenico sono molto interessanti anche la lezione che insegna Antonella e le mie azioni che io faccio come ballerina e come attrice poi io ho trovato molto interessante le mie attenzioni verso il lavoro che sto svolgendo e imparando a stare dritta con la schiena e giù con le spalle e mento davanti camminare lentamente e piano e cantare ad alta voce sennò non si sente un tubo al microfono il pavimento è spazioso e grande abbastanza per muovermi nello spazio e quando parlo uso la voce normale e le persone mi capiscono la danza deve essere lenta e non tremare ma resistere a stare non ferma ma a muovermi nello spazio senza avere timore di nessuno devo essere orgogliosa del lavoro che ho imparato qui in teatro. (P.B.)
COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
Dal 1989, anno della prima serata a loro firma, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni hanno tracciato un cammino che oggi li identifica indiscutibilmente come i maestri del teatro danza italiano. Con la Compagnia Abbondanza/Bertoni hanno esplorato le più diverse poetiche pur rimanendo sempre fedeli a un loro personalissimo e riconoscibile vocabolario coreografico e umano. Stanziali dal 2005 al Teatro alla Cartiera di Rovereto, ma sempre erranti nell’animo, Michele e Antonella muovono la loro danza dall’urgenza di dare forma a una visione che, attingendo a diverse esperienze, da quella con Alwin Nikolais agli studi con Dominique Dupuy, passando per il lavoro con Carolyn Carlson e per la pratica dello zen, contrappone immagini, corpi e suoni che vibrano attorno a un concetto, a un’idea. È da questi moti dell’animo che nascono di volta in volta i più svariati progetti. Quelli per e con i bambini ad esempio, da quel Romanzo d’Infanzia del 1997 che oggi conta oltre 600 repliche e quattro versioni, sino alla nascita della Piccola Compagnia Abbondanza/Bertoni con tre produzioni all’attivo. Dalle partecipazioni e creazioni per TV, cinema, Opera, Enti Lirici, alla pedagogia per adulti e bambini di Scuola d’Azione e dei numerosi seminari che Michele e Antonella tengono da anni in tutta Italia, sino alla cura per il germinare di nuovi autori cresciuti in seno alla compagnia e ora sostenuti nel loro percorso artistico individuale come Tommaso Monza e Valentina Dal Mas. Senza dimenticare la creazione in forma di trilogia, in cui la compagnia sembra trovare il proprio equilibrio. Ho male all’altro, progetto quinquennale (2000-2005) sul tema del sacrificio per amore, si ispira liberamente alla tragedia greca mettendo in scena personaggi rarefatti che assurgono ad archetipi. Il progetto Biologico sulla fragilità dell’umano coinvolge invece persone ‘speciali’ per età o condizione: il “borderline” in Le fumatrici di pecore (2010), con Antonella Bertoni e la danzatrice-attrice diversamente abile Patrizia Birolo, il “bambino” ne Il Ballo del Qua (2012), spettacolo per adulti interpretato da giovanissimi performer dai 7 ai 10 anni, l’“anziano” in Scena Madre (2012), in cui Antonella danza con la madre Paola. Nella recente Poiesis (2017-2019) è invece la musica a dettare la direzione, quella di Franz Schubert nel trio al femminile La morte e la fanciulla, Charles Mingus nel virile Erectus e Arnold Schönberg nell’ultimo capitolo Pelléas e Mélisande. Creano una trilogia ideale anche i progetti più intimi che denudano, non senza autoironia, cuore e animo della ‘coppia di ferro della danza italiana’: i soli Try di Antonella Bertoni (2006) e I Dream di Michele Abbondanza (2015) e il duo d’assoli Esecuzioni (2011) che li vede in scena insieme, soli, vent’anni esatti dopo il duo degli esordi Terramara. Del 2020 invece i lavori con le maschere: il progetto speciale Clown Time, nel quale la compagnia si misura con il teatro musicale e Hyenas - Forme di minotauri contemporanei, nei quali l'alienazione dell'essere umano contemporaneo viene resa grazie all'utilizzo di maschere iperrealiste che trasformano i performer in creature a metà strada da essere umano e animale. Nel 2021 nasce Doppelgänger, un progetto che vede in scena Filippo Porro, danzatore e Francesco Mastrocinque, attore con disabilità. Il lavoro dà forma all'incontro tra i due interpreti e racconta il doppio, al dualità, in un processo di relazione quasi esclusivamente somatico. Doppelgänger, è nato dalla collaborazione tra la Compagnia e Nerval Teatro, due nuclei artistici che si sono incontrati nel solco tra arte e diversità. Lo spettacolo è riconosciuto con il Premio Ubu come "Miglior spettacolo di danza 2021". Dello stesso anno anche il ritorno alla scena di Antonella Bertoni, con il solo C'è vita su Venere, da lei firmato con Michele Abbondanza. Ultima creazione, del 2022, Idem - Io contengo moltitudini, primo spettacolo della trilogia sull’indagine dell’identità. Non è una danza comoda, quella di Michele e Antonella, che cerchi il consenso incondizionato e il plauso del pubblico; è una danza che pone domande senza dare risposte, che smuove e fa vacillare senza offrire un sostegno, scalfendo in modo indelebile certezze e preconcetti per trasportare in un viaggio che avrà inevitabilmente esito incerto.