VENERE IN TEATRO Festival di danza 2022
Venerdì 9 settembre ore 18:00 e 19:00
COMPAGNIA MÒRA Esercitazioni ritmiche di Mestre. Il trattamento delle onde Direzione e Coreografia Claudia Castellucci
Insegnamento coreutico Sissj Bassani Organizzazione Camilla Rizzi Foto: Nicolò Gialain |
NEWS
VENERDÌ 9 SETTEMBRE Ore 18:00 - COMPAGNIA MÒRA Esercitazioni ritmiche di Mestre. Il trattamento delle onde PRIMA REPLICA La prima replica è stata sospesa. Le prenotazioni rimangono aperte per lo spettacolo alle ore 19:00. |
Attraverso le Esercitazioni ritmiche di Mestre Claudia Castellucci propone durante la settimana del Festival un laboratorio che studia e sperimenta modelli ritmici, pratiche che interessano sia il lavoro sul corpo sia la riflessione teoretica. Il laboratorio vede la sua conclusione nella performance Il trattamento delle onde, basato sul suono delle campane. L’ascolto di questi antichi oggetti sonori rivela la parte negativa del suono; la loro eco si prolunga nel tempo e incontra, durante la sua dispersione, nuovi rintocchi. La sequenza dei battimenti che continuano a galleggiare nell’aria genera coincidenze aleatorie e ritmi, differenti e compresenti. La consistenza spettrale del suono fonda una capacità di ascolto che stringe insieme la presenza e la memoria (una presenza che non passa). I ‘trattamenti’, cui il titolo della danza fa riferimento, sono i colpi, i movimenti e le sospensioni che si effettuano con un bastoncello di nocciolo.
COMPAGNIA MÒRA
‘Mòra’ è il nome della più piccola pausa, secondo la nomenclatura di Agostino, utile a distinguere due suoni, e dunque principio del ritmo, che è stato il principale asse di interesse per Claudia Castellucci, sia nella produzione drammatica, in seno alla Societas Raffaello Sanzio, da lei co-fondata assieme a Romeo Castellucci, Chiara Guidi e Paolo Guidi, sia nelle Scuole di movimento ritmico da lei create. Ed è proprio il contesto scolastico a determinare la nascita della Compagnia Mòra.
Il termine “scuola” descrive un modo particolare di studiare e di vivere, scelto e avvertito come ‘proprio’ da chi decida di partecipare. Il suo significato va distinto da quello corrente, perché la sua origine e il suo scopo sono il piacere della conoscenza del mondo, accompagnata dall’esercizio fisico, e non l’istruzione.
Dopo anni di scuola basata sul movimento ritmico e sulla riflessione teoretica Claudia Castellucci fonda nel 2009 Mòra, una compagnia di danza basata a Cesena, presso il Teatro Comandini, sede della Societas Raffaello Sanzio, in cui è integrata. La Compagnia Mòra realizza Homo Turbae, su musiche per organo di Olivier Messiaen e La seconda Neanderthal, su musiche di Scott Gibbons.
Questa esperienza però si conclude con una lunga parentesi di ritiro dalle scene che porta Claudia Castellucci a ‘ritornare’ a fare scuola, per approfondire una danza che consideri l’integrità del ritmo nelle sue componenti del battere e del levare, anche grazie all’impulso proveniente dalla concezione di ‘ritmo melodico’ teorizzata di Olivier Messiaen. Ha così origine la Scuola Mòra, (2015-2019), e quindi, di nuovo, la sua ricostituzione in Compagnia, con cui realizza il ballo Verso la specie, danza che prende a modello la metrica della poesia greca arcaica e il movimento dei cavalli; la meta-danza All’inizio della città di Roma, che tratta le prime transazioni sociali di un’umanità alle prese con la vita urbana di massa, e la danza Il trattamento delle onde, basata sul suono ‘spettrale’ delle campane, cioè prolungato in un tempo oltre misura. In ultimo, Fisica dell’aspra comunione, una danza costruita su Le Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen, che, in occasione della Biennale di Venezia 2020 vede l’esecuzione per pianoforte dal vivo ad opera di Matteo Ramon Arevalos. In questa occasione Claudia Castellucci ha ricevuto il riconoscimento del Leone d’Argento per la Sezione Danza della Biennale di Venezia diretta da Marie Chouinard.
Il carattere principale della Compagnia Mòra sta nel suo privilegiare la dimensione temporale della coreografia, che si riflette in una esatta sequela dello schema musicale. Tuttavia il rigore della corrispondenza tra atto e suono non si risolve in sincronia: la danza plasma il tempo con il ritmo, specialmente studiandone il suo lato più in ombra: la pausa e i passaggi tra le figure. Questo interesse determina uno sbilanciamento dell’interpretazione verso un atteggiamento ginnico, che chiama in causa la necessità di prendere decisioni momento dopo momento, in modo vero e attuale, in una flagranza che rende fisicamente vere le azioni artificiali. La delicatezza del rapporto tra questa fisica verità e la memoria artistica di un’interpretazione, costituisce tutta la semplice natura della coreografia che Mòra insegue. Salvo eccezioni, la musica è sempre interna al processo della coreografia di Claudia Castellucci.
Dal 2015 Claudia Castellucci trasmette la sua coreografia anche attraverso le “Esercitazioni Ritmiche” che sono frammenti di scuola che propone in tutto il mondo.
Nel 2019 pubblica i “Bollettini della danza” editi da Sete Edizioni, che raccolgono alcune riflessioni sul movimento ritmico e sulla danza ‘trapassante’, una danza completamente votata al passaggio tra una figura e quella successiva.
Scopri il laboratorio condotto da Claudia Castellucci / Compagnia Mòra che si terrà da Domenica 4 a Venerdì 9 settembre 2022 presso Forte Marghera. Scopri di più QUI.
COMPAGNIA MÒRA
‘Mòra’ è il nome della più piccola pausa, secondo la nomenclatura di Agostino, utile a distinguere due suoni, e dunque principio del ritmo, che è stato il principale asse di interesse per Claudia Castellucci, sia nella produzione drammatica, in seno alla Societas Raffaello Sanzio, da lei co-fondata assieme a Romeo Castellucci, Chiara Guidi e Paolo Guidi, sia nelle Scuole di movimento ritmico da lei create. Ed è proprio il contesto scolastico a determinare la nascita della Compagnia Mòra.
Il termine “scuola” descrive un modo particolare di studiare e di vivere, scelto e avvertito come ‘proprio’ da chi decida di partecipare. Il suo significato va distinto da quello corrente, perché la sua origine e il suo scopo sono il piacere della conoscenza del mondo, accompagnata dall’esercizio fisico, e non l’istruzione.
Dopo anni di scuola basata sul movimento ritmico e sulla riflessione teoretica Claudia Castellucci fonda nel 2009 Mòra, una compagnia di danza basata a Cesena, presso il Teatro Comandini, sede della Societas Raffaello Sanzio, in cui è integrata. La Compagnia Mòra realizza Homo Turbae, su musiche per organo di Olivier Messiaen e La seconda Neanderthal, su musiche di Scott Gibbons.
Questa esperienza però si conclude con una lunga parentesi di ritiro dalle scene che porta Claudia Castellucci a ‘ritornare’ a fare scuola, per approfondire una danza che consideri l’integrità del ritmo nelle sue componenti del battere e del levare, anche grazie all’impulso proveniente dalla concezione di ‘ritmo melodico’ teorizzata di Olivier Messiaen. Ha così origine la Scuola Mòra, (2015-2019), e quindi, di nuovo, la sua ricostituzione in Compagnia, con cui realizza il ballo Verso la specie, danza che prende a modello la metrica della poesia greca arcaica e il movimento dei cavalli; la meta-danza All’inizio della città di Roma, che tratta le prime transazioni sociali di un’umanità alle prese con la vita urbana di massa, e la danza Il trattamento delle onde, basata sul suono ‘spettrale’ delle campane, cioè prolungato in un tempo oltre misura. In ultimo, Fisica dell’aspra comunione, una danza costruita su Le Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen, che, in occasione della Biennale di Venezia 2020 vede l’esecuzione per pianoforte dal vivo ad opera di Matteo Ramon Arevalos. In questa occasione Claudia Castellucci ha ricevuto il riconoscimento del Leone d’Argento per la Sezione Danza della Biennale di Venezia diretta da Marie Chouinard.
Il carattere principale della Compagnia Mòra sta nel suo privilegiare la dimensione temporale della coreografia, che si riflette in una esatta sequela dello schema musicale. Tuttavia il rigore della corrispondenza tra atto e suono non si risolve in sincronia: la danza plasma il tempo con il ritmo, specialmente studiandone il suo lato più in ombra: la pausa e i passaggi tra le figure. Questo interesse determina uno sbilanciamento dell’interpretazione verso un atteggiamento ginnico, che chiama in causa la necessità di prendere decisioni momento dopo momento, in modo vero e attuale, in una flagranza che rende fisicamente vere le azioni artificiali. La delicatezza del rapporto tra questa fisica verità e la memoria artistica di un’interpretazione, costituisce tutta la semplice natura della coreografia che Mòra insegue. Salvo eccezioni, la musica è sempre interna al processo della coreografia di Claudia Castellucci.
Dal 2015 Claudia Castellucci trasmette la sua coreografia anche attraverso le “Esercitazioni Ritmiche” che sono frammenti di scuola che propone in tutto il mondo.
Nel 2019 pubblica i “Bollettini della danza” editi da Sete Edizioni, che raccolgono alcune riflessioni sul movimento ritmico e sulla danza ‘trapassante’, una danza completamente votata al passaggio tra una figura e quella successiva.
Scopri il laboratorio condotto da Claudia Castellucci / Compagnia Mòra che si terrà da Domenica 4 a Venerdì 9 settembre 2022 presso Forte Marghera. Scopri di più QUI.