SARA SGUOTTI
Residenza dall'8 al 10 giugno 2023
C32 - Forte Marghera, Via Forte Marghera, Mestre Venezia
BIO
Sara Sguotti è nata a Padova (1990), artista italiana, interessata al corpo singolo e collettivo.
Attratta da tutte le forme di micro collettività e amante dei grovigli di pensieri. La sua pratica coreografica spazia dalla ricerca in luoghi solitari e intimi, all’altrove immaginativo. Studia in accademia delle belle arti e sta terminano i suoi studi in Design della Moda.
Lavora e collabora con e per
- Compagnia Virgilio Sieni come danzatrice in"Sonate Bach", "Esercizi di primavera", "Dolce Vita", "La Mer", "La Sagra della Primavera", "Il prigioniero e i 4 pezzi sacri" , “Le
Bagnanti" “Metamorphosis” “Umano” e come assistente e parte integrante dell’organizzazione per progetti dell'Accademia del Gesto e della Biennale Danza di Venezia (mandato 2013-2016)
- Compagnia Anton Lachky nel lavoro “Side Effects”
- Damien Jalet, come danzatrice e attrice, movement creator e movement coach nel Film SUSPIRIA diretto da Luca Guadagnino
- Roberto Magro per le creazioni di circo contemporaneo, occupandosi della ricerca sul movimento per le Università di Circo Codarts, Esac, Flic.
- Simona Bertozzi come danzatrice in “Joie de Vivre” e “Tra el Linee”
- Cristina Kristal Rizzo come danzatrice in VN\Serenade, Toccare, Eches e nella nuova produzione Monumentum_the second sleep#Cango_Firenze
- Nicola Simone Cisternino con il quale fonda il collettivo Sa.Ni. nelle produzioni “Tuttuno”, “1-0" , “Sobotta”
- Tommaso Serratore per la creazione “DOMINO”
- Company Blu per le creazioni “W-rap” e “Gnomi”
- Attivisti della danza con la quale fonda il progetto DANCE FOR DANCE
- Jacopo Jenna per la sua nuova produzione “Dance Macabre”
- Perypezye Urbane con la quale pensa, produce e progetta i suoi lavori.
La sua ricerca personale inizia con S.solo (vincitore di DNA appunti coreografici e della Vetrina Anticorpi 2017). I suoi altri lavori S.rituale, Tuttuno, Space Oddity, Dedica Lontana. Dal 2020 collabora con il gruppo Dance Well di Bassano del Grappa e nel 2021 ha creato per loro HOP, un'opera per la comunità.
Nel 2021 cura la produzione per la giovane compagnia OpusBallet, VENTIVENTI con la collaborazione del POLIMODA di Firenze. Nel 2022 dopo essere stata selezionata alla N.I.D. nella sezione Open Studios, ha debuttato al Brighton Fringe Festival con S.O.P. Nel 2021 ha vinto il premio R.A.T. per la sua nuova creazione It’sHardToBeHuman e per la quale è stata in residenza al K3_Kampnaghel in collaborazione con IIC di Amburgo.
Nell’ultimo anno e mezzo collabora con la scrittrice e performer Arianna Ulian per la loro creazione CrEpa, che è stata in residenza alla Tanzhaus di Zurigo in collaborazione con IIC di Zurigo e che è stata selezionata per la sezione Open Studios della N.I.D. 2023 in collaborazione e coproduzione con Nexus e Perypezye Urbane.
Arianna Ulian (1975) vive a Venezia. Scrittrice, insegnante e sound designer, si è formata in Italia (laurea in filosofia della scienza, masterclasses in semiotica e comunicazione, conservatorio di musica in tromba e musiche contemporanee) e in Francia (conservatorio di musica in composizione ed elettroacustica, master alla Sorbona, stage presso RadioFrance) per ottenere una preparazione centrata sulla comunicazione attraverso l’uso del suono e delle immagini ad esso associate. In questo ruolo innovativo nel mercato del lavoro italiano, collabora con Zanichelli Editore, Miguel Sal -agenzia di comunicazione- , Lorelei -agenzia di design sonoro- e ottiene la borsa di ricerca europea Spinner 2011 per approfondire lo studio della percezione sonora.
Dopo essere stata scelta fra i 15 giovani talenti del workshop BoxBo a Bologna, si è specializzata sul rapporto fra suono e architettura e ha lavorato con l’architetto Mario Cucinella alla implementazione del suono nei progetti dello studio MCArchitects. Ha collaborato con il centro di ricerca e didattica musicale Tempo Reale, fondato a Firenze da Luciano Berio. Nel 2012 è abilitata all’insegnamento, con superamento del concorso nazionale.
Dal 2015 si dedica alla scrittura di romanzi e racconti. Nel 2016 è selezionata per partecipare alla Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2020 l’editore Laurana pubblica il suo romanzo La questione dei cavalli, primo titolo della collana Fremen. Dal 2020 al 2022 ha pubblicato alcuni racconti per la rivista letteraria Opera Nuova sulle tematiche legate all’emergenza ambientale. Dal 2020 è insegnante presso la Bottega di Narrazione.
Collabora con l’Università di Bologna tenendo conferenze sulla liuteria del XX e XXI secolo. Attualmente è performer e co-autore del progetto CrEpa con Sara Sguotti. Sta lavorando ad un nuovo testo, Composizione, basato su questo incontro e sulla potenza della danza.
Spartaco Cortesi (1967), vive a Firenze. Musicista e sound designer, si occupa di produzioni audio, lavorando prevalentemente con strumenti elettrici (sintetizzatori, chitarre), voci e rumore. Utilizzando software e hardware dedicati, attraversa pratiche di decostruzione, spesso cercando di sfruttare la riduzione delle possibilità come metodo di composizione.
Autore dal 1990, ha organizzato progetti musicali orientati verso il "noise" e la musica elettronica, firmando 5 album di cui 2 come solista sotto lo pseudonimo Yellowcake, pubblicati dalla seminale etichetta belga KK Records nella seconda metà degli anni 90.
(ref.: http://www.edueda.net/ index.php?title=Yellowcake )
Nel 2000 sospende l'attività discografica e continua a lavorare come freelance in progetti che vanno dalla sonorizzazione di installazioni, video e sistemi interattivi, alla composizione di partiture per la danza contemporanea ed il teatro, partecipando anche a sessioni di improvvisazione con danzatori e musicisti.
Attualmente cerca di rigenerarsi recuperando la tradizione dei "Corrieri Cosmici" tedeschi.
Durante la residenza hanno lavorato al progetto "CrePa"
“Un montaggio di parole, suoni e gesti attorno all’immagine di una crepa: smottamento ma anche apertura, ferita eppure feritoia per corpi che si accostano, diversi ma appartenenti allo stesso lembo: scivolano, glissano, attraversano un tempo di conservazione tra ciò che è definito vivo e ciò che è definito morto: lo mutano, lo invertono.
La crepa si apre con il suono: schiocco, bruito o schianto. É un evento irreversibile, divide lo spazio e segna il tempo. Bisogna progettare movimenti e trovare parole per comprendere la sua ambivalenza: la crepa apre la possibilità che filtri la luce, che l’acqua fluisca, che i lembi si assestino in una nuova configurazione.
Il lavoro di Sara Sguotti e Arianna Ulian celebra e allo stesso tempo maledice il mutamento dei corpi, segnati da crepe dentro e fuori, disassati, soggetti a degenerazione, orientati a crepare; ma in questa celebrazione/ maledizione isola un ritmo pulsante, tenace e consapevole che testimonia l’irriducibile meraviglia dell’essere corpi.
Ideato in relazione costante con gli spazi che lo ospiteranno, Crepa allude alla condizione effimera di ogni vivente.
La ricerca ha varie forme dal duetto alla durational. In ogni sua forma viene considerato il tema del “crepare” come oggetto principale.
L’opera nasce da una commissione del Festival OperaEstate in occasione dell’ottocentenario di UniPd, indagando in quella particolare circostanza il ruolo e la responsabilità dell’uomo nella progettazione dei giardini e degli orti botanici. Prende anche la forma di installazione negli spazi di PIA-Palazzina Arte Indiano come durational performance accompagnata da un’opera video.”
Spazio di residenza C32, Forte Marghera, Mestre Venezia
https://www.transartists.org/en/air/c32
Sara Sguotti è nata a Padova (1990), artista italiana, interessata al corpo singolo e collettivo.
Attratta da tutte le forme di micro collettività e amante dei grovigli di pensieri. La sua pratica coreografica spazia dalla ricerca in luoghi solitari e intimi, all’altrove immaginativo. Studia in accademia delle belle arti e sta terminano i suoi studi in Design della Moda.
Lavora e collabora con e per
- Compagnia Virgilio Sieni come danzatrice in"Sonate Bach", "Esercizi di primavera", "Dolce Vita", "La Mer", "La Sagra della Primavera", "Il prigioniero e i 4 pezzi sacri" , “Le
Bagnanti" “Metamorphosis” “Umano” e come assistente e parte integrante dell’organizzazione per progetti dell'Accademia del Gesto e della Biennale Danza di Venezia (mandato 2013-2016)
- Compagnia Anton Lachky nel lavoro “Side Effects”
- Damien Jalet, come danzatrice e attrice, movement creator e movement coach nel Film SUSPIRIA diretto da Luca Guadagnino
- Roberto Magro per le creazioni di circo contemporaneo, occupandosi della ricerca sul movimento per le Università di Circo Codarts, Esac, Flic.
- Simona Bertozzi come danzatrice in “Joie de Vivre” e “Tra el Linee”
- Cristina Kristal Rizzo come danzatrice in VN\Serenade, Toccare, Eches e nella nuova produzione Monumentum_the second sleep#Cango_Firenze
- Nicola Simone Cisternino con il quale fonda il collettivo Sa.Ni. nelle produzioni “Tuttuno”, “1-0" , “Sobotta”
- Tommaso Serratore per la creazione “DOMINO”
- Company Blu per le creazioni “W-rap” e “Gnomi”
- Attivisti della danza con la quale fonda il progetto DANCE FOR DANCE
- Jacopo Jenna per la sua nuova produzione “Dance Macabre”
- Perypezye Urbane con la quale pensa, produce e progetta i suoi lavori.
La sua ricerca personale inizia con S.solo (vincitore di DNA appunti coreografici e della Vetrina Anticorpi 2017). I suoi altri lavori S.rituale, Tuttuno, Space Oddity, Dedica Lontana. Dal 2020 collabora con il gruppo Dance Well di Bassano del Grappa e nel 2021 ha creato per loro HOP, un'opera per la comunità.
Nel 2021 cura la produzione per la giovane compagnia OpusBallet, VENTIVENTI con la collaborazione del POLIMODA di Firenze. Nel 2022 dopo essere stata selezionata alla N.I.D. nella sezione Open Studios, ha debuttato al Brighton Fringe Festival con S.O.P. Nel 2021 ha vinto il premio R.A.T. per la sua nuova creazione It’sHardToBeHuman e per la quale è stata in residenza al K3_Kampnaghel in collaborazione con IIC di Amburgo.
Nell’ultimo anno e mezzo collabora con la scrittrice e performer Arianna Ulian per la loro creazione CrEpa, che è stata in residenza alla Tanzhaus di Zurigo in collaborazione con IIC di Zurigo e che è stata selezionata per la sezione Open Studios della N.I.D. 2023 in collaborazione e coproduzione con Nexus e Perypezye Urbane.
Arianna Ulian (1975) vive a Venezia. Scrittrice, insegnante e sound designer, si è formata in Italia (laurea in filosofia della scienza, masterclasses in semiotica e comunicazione, conservatorio di musica in tromba e musiche contemporanee) e in Francia (conservatorio di musica in composizione ed elettroacustica, master alla Sorbona, stage presso RadioFrance) per ottenere una preparazione centrata sulla comunicazione attraverso l’uso del suono e delle immagini ad esso associate. In questo ruolo innovativo nel mercato del lavoro italiano, collabora con Zanichelli Editore, Miguel Sal -agenzia di comunicazione- , Lorelei -agenzia di design sonoro- e ottiene la borsa di ricerca europea Spinner 2011 per approfondire lo studio della percezione sonora.
Dopo essere stata scelta fra i 15 giovani talenti del workshop BoxBo a Bologna, si è specializzata sul rapporto fra suono e architettura e ha lavorato con l’architetto Mario Cucinella alla implementazione del suono nei progetti dello studio MCArchitects. Ha collaborato con il centro di ricerca e didattica musicale Tempo Reale, fondato a Firenze da Luciano Berio. Nel 2012 è abilitata all’insegnamento, con superamento del concorso nazionale.
Dal 2015 si dedica alla scrittura di romanzi e racconti. Nel 2016 è selezionata per partecipare alla Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2020 l’editore Laurana pubblica il suo romanzo La questione dei cavalli, primo titolo della collana Fremen. Dal 2020 al 2022 ha pubblicato alcuni racconti per la rivista letteraria Opera Nuova sulle tematiche legate all’emergenza ambientale. Dal 2020 è insegnante presso la Bottega di Narrazione.
Collabora con l’Università di Bologna tenendo conferenze sulla liuteria del XX e XXI secolo. Attualmente è performer e co-autore del progetto CrEpa con Sara Sguotti. Sta lavorando ad un nuovo testo, Composizione, basato su questo incontro e sulla potenza della danza.
Spartaco Cortesi (1967), vive a Firenze. Musicista e sound designer, si occupa di produzioni audio, lavorando prevalentemente con strumenti elettrici (sintetizzatori, chitarre), voci e rumore. Utilizzando software e hardware dedicati, attraversa pratiche di decostruzione, spesso cercando di sfruttare la riduzione delle possibilità come metodo di composizione.
Autore dal 1990, ha organizzato progetti musicali orientati verso il "noise" e la musica elettronica, firmando 5 album di cui 2 come solista sotto lo pseudonimo Yellowcake, pubblicati dalla seminale etichetta belga KK Records nella seconda metà degli anni 90.
(ref.: http://www.edueda.net/ index.php?title=Yellowcake )
Nel 2000 sospende l'attività discografica e continua a lavorare come freelance in progetti che vanno dalla sonorizzazione di installazioni, video e sistemi interattivi, alla composizione di partiture per la danza contemporanea ed il teatro, partecipando anche a sessioni di improvvisazione con danzatori e musicisti.
Attualmente cerca di rigenerarsi recuperando la tradizione dei "Corrieri Cosmici" tedeschi.
Durante la residenza hanno lavorato al progetto "CrePa"
“Un montaggio di parole, suoni e gesti attorno all’immagine di una crepa: smottamento ma anche apertura, ferita eppure feritoia per corpi che si accostano, diversi ma appartenenti allo stesso lembo: scivolano, glissano, attraversano un tempo di conservazione tra ciò che è definito vivo e ciò che è definito morto: lo mutano, lo invertono.
La crepa si apre con il suono: schiocco, bruito o schianto. É un evento irreversibile, divide lo spazio e segna il tempo. Bisogna progettare movimenti e trovare parole per comprendere la sua ambivalenza: la crepa apre la possibilità che filtri la luce, che l’acqua fluisca, che i lembi si assestino in una nuova configurazione.
Il lavoro di Sara Sguotti e Arianna Ulian celebra e allo stesso tempo maledice il mutamento dei corpi, segnati da crepe dentro e fuori, disassati, soggetti a degenerazione, orientati a crepare; ma in questa celebrazione/ maledizione isola un ritmo pulsante, tenace e consapevole che testimonia l’irriducibile meraviglia dell’essere corpi.
Ideato in relazione costante con gli spazi che lo ospiteranno, Crepa allude alla condizione effimera di ogni vivente.
La ricerca ha varie forme dal duetto alla durational. In ogni sua forma viene considerato il tema del “crepare” come oggetto principale.
L’opera nasce da una commissione del Festival OperaEstate in occasione dell’ottocentenario di UniPd, indagando in quella particolare circostanza il ruolo e la responsabilità dell’uomo nella progettazione dei giardini e degli orti botanici. Prende anche la forma di installazione negli spazi di PIA-Palazzina Arte Indiano come durational performance accompagnata da un’opera video.”
Spazio di residenza C32, Forte Marghera, Mestre Venezia
https://www.transartists.org/en/air/c32
Un progetto di e con Sara Sguotti e Arianna Ulian
Testi di Arianna Ulian Ambiente sonoro di Spartaco Cortesi Accompagnamento drammaturgico di Giovanni Sabelli Fioretti PR e media relations Giuseppe Esposito |
Con il sostegno di:
Perypezye Urbane e Nexus (coproduzione) OperaEstateFestival \ CSC centro per la scena contemporanea di Bassano del Grappa IIC Zurigo Tanzhaus Zurich Passages Transfestival IIC Strasburgo Santarcangelo Festival |