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GAIA GINEVRA GIORGI
​Residenza dal 3 all'8 luglio 2023
​C32 -  Forte Marghera, Via Forte Marghera, Mestre Venezia


BIO
Gaia Ginevra Giorgi è poeta, sound-artist, dramaturg e performer.              Artista e ricercatrice attiva trasversalmente nel campo delle arti performative, sviluppa pratiche e metodologie di indagine per una riscrittura affettiva e politica del paesaggio (urbano e non). Attraverso sperimentazioni sonore e dispositivi partecipativi site-specific, i suoi interventi producono habitat effimeri,spazi di immaginazione incarnata e radicale. La sua pratica integra scrittura, suono, voce e dispositivi analogici. Realizza racconti sonori (“Racconto Concreto” w/ Demetrio Cecchitelli, Oceani 2021) e performance partecipative site-specific.Co-curatrice di “walk so silently that the bottoms of your feet become ears” (Fango Radio), ha ideato e co-realizzato “RADURA” (Vertical Music, 2023).
​Co-fondatrice e membro dei collettivi Extragarbo e Call Monca,e resident artist presso Radic Raheem.


Durante la residenza ha lavorato al progetto "HAUNT"
“Interroga la memoria come sostanza sempre modificabile, traducibile e tradibile, e come potenziale strumento di prefigurazione. Il dispositivo drammaturgico utilizzato come espediente generativo è un archivio affettivo di field-recordings e nastri (per lo più risalenti al periodo che va dal 1980 al 1997), collezionati negli anni dall'artista. Le diverse condizioni ambientali in cui i nastri magnetici sono stati conservati hanno fatto sì che il materiale abbia subito processi di degradazione in modo imprevedibile e soprattutto irreversibile. A partire da questo fatto, l'idea è quella di negoziare con l'impossibilità dell’archivio (dispositivo spettrale per eccellenza) di inaugurare così un pensiero su un'archeologia fantastica,ricombinatoria, mostruosa,frammentaria. incompleta, attivando pratiche di riscrittura e risignificazione dello spazio e del tempo.
Performando l'archivio, si aprono nuovi sensi e direzioni, ricomponendo e ricombinando i frammenti sonori. In questo senso, tra le ispirazioni teoriche c'è senza dubbio l'Ars Combinatoria di Raimondo Lullo, le cui divine ruote concentriche garantivano di poter esprimere tutte le combinazioni presenti nell'universo, tanto quanto la sua Macchina per Pensare disegnata da lui nella Ars Magna del XIII secolo.
La frammentazione, che è sempre possibilità generativa di ricomponimento in complessità, secondo un metodo di assemblaggio che si basa sulla ricontestualizzazione, sulla dislocazione e sul decentramento, diventa qui metodologia decolonizzante di ricerca linguistica. A partire da una prospettiva femminista e situata, HAUNT queerizza e saccheggia l'archivio biografico e personale, fino a produrre una nuova memoria collettiva e anti-autoriale, basata sullo scarto e sulle storie minori. Altarini fonici, ultrasuoni tellurici che solo in uscita si condensano in immagine verbale compongono un archivio poetico-sonoro che convoca le materie sottili e l'impossibilità di museificazione dei ricordi.
​Negromantica, hauntologica e analogica, la ricerca si situa sul confine tra musica concreta. racconto sonoro, e pratiche dell'ascolto attivo.”

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Spazio di residenza C32, Forte Marghera, Mestre Venezia

https://www.transartists.org/en/air/c32
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Un progetto di e con Gaia Ginevra Giorgi 
Drammaturgia sonora Gaia Ginevra Giorgi e Glauco Salvo 
Luci e direzione tecnica di Andrea Sanson
Dialogo drammaturgico di Giada Cipollone 
Promozione di Marco Burchini 
​Amministrazione e cura di Giusy Guadagno 
​Con il sostegno di:
Extragarbo (Venezia)
Mercurio Festival (Palermo)
Malagola (Ravenna) 
Superbudda (Torino)
Cosmo (Venezia)
Live Arts Cultures (Venezia)
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