CHIARA CECCONELLO
Residenza dall'11 al 14 giugno 2023
C32 - Forte Marghera, Via Forte Marghera, Mestre Venezia
BIO
Chiara Cecconello (1996) è artista sonora e performer. Si forma tra Italia e Germania, intrecciando performance, studi musicali e ricerca teorica all'Università Iuav (Venezia) e all' Hochschule für Kunste (Brema). Nel 2021 si forma con la compagnia teatrale Societas al Corso di Ritmo Drammatico. Parallelamente alla formazione ha lavorato con artisti italiani e internazionali, tra i quali Ari Benjamin Meyers, Josephine Baan e Isabel Lewis. Nel 2022 vince il bando di residenza di ricerca "Più Erbacce" con "as water touches ears", un progetto sonoro in collaborazione con Luca Gallio. Ha presentato le sue performance in vari contesti più e meno indipendenti, come Base (Milano), La Caienna (Vicenza) Ocean Space (Venezia), Musik Installationen Nürnberg (Norimberga). Nella sua pratica, il corpo è territorio acustico, orecchio esteso e materia vibrante che cerca modalità di abitare il mondo attraverso l’immediatezza dei suoni. I suoi lavori spaziano tra perfomance e installazioni sonore nelle quali vengono esplorate le relazioni tra suoni e luoghi, innescando polifonie tra ciò che è udibile e ciò che è inudibile. Durante la residenza ha lavorato al progetto "AGANIS" "Aganis è una performance sonora per due voci e live electronics. Proviene da una ricerca sonora strettamente legata ad alcune grotte situate nel territorio delle prealpi venete, per cui si racconta fossero abitate dalle anguane, figure mostruose della mitologia locale. Nella narrazione popolare, le anguane sono figure non-umane connesse alle sorgenti d’acqua e lavandaie notturne le cui grida sono considerate inascoltabili da un orecchio umano. Aganis prende la forma di un’installazione quadrifonica immersiva abitata da due performer e dal pubblico presente; un black-box, uno spazio per l’ascolto in cui poter allargare l’orecchio per cercare un ascolto che accolga il grido delle anguane. Aganis cerca di connettersi con l’inudibilità del grido dell’anguana, con il non-suono, il non ascoltato, l’ignorato o l’immaginato. Attiva un immaginario orale che mischia e confonde le cavità, cercando voci mostruose e inappropriate, che non appartengono a un’identità ma si rendono plurali e si creano nelle relazioni tra le cose e le entità: se la voce è il luogo in cui si forma il linguaggio, ovvero ciò che distingue l’umano dal non-umano e dal mostruoso, la voce è anche il luogo dove ripensare questa relazione." Spazio di residenza C32, Forte Marghera, Mestre Venezia https://www.transartists.org/en/air/c32 |