Mercoledì 8 settembre, ore 21:45
AVE MONSTRUM Primo Studio
Chiara Ameglio
Coreografia e interpretazione: Chiara Ameglio
Progetto Sonoro: Gianfranco Turco
Costumi e Realizzazione Maschera: Elena Rossi
Luci e Direzione tecnica: Roberta Faiolo
Produzione: Danceme - Perypezye Urbane e Fattoria Vittadini
Co-produzione: Festival MilanOltre
Con il sostegno di Mic - Ministero della Culturae Creative Europe
Con il supporto di Festival L’AltraFedora
Anno di produzione 2020/2021
"Come possa la divinità aderire all'abbozzo, come l'informe diventi paradiso?" Victor Hugo
Secondo spettacolo del progetto Indagini sulla mostruosità, Ave monstrum interroga i concetti di mostro, nemico, paura e incompiutezza, ma anche di divino e prodigio attingendo all’etimologia latina della parola monstrum.
Si delinea così un tragitto possibile tra due apparenti antitesi: mostruoso e sacro, facendo della performance un rituale danzato, un atto magico che ci rivela l’opportunità di riconquistare il sacro come principio vitale, tra possessione ed estasi, tra liturgia e magia.
In questo percorso all’interno di un territorio dove gli opposti si confondono, la maschera diviene la chiave di accesso a luoghi dell’inconscio e del non visibile; attraverso il suo mutare e quello del costume, il mostro si rivela in uno moto fluttuante e irrisolto, abitando un luogo di confine, un presente immobile dove non esiste tempo.
Cosa accade quando una creatura dell’ombra viene esposta alla luce? La maschera cambia quando sa di essere guardata?
E se quello che più ci spaventa, fosse proprio la parte più “prodigiosa” di noi? in che modo possiamo essere straordinari, rivoluzionari e “miracolosi”, mostruosamente unici?
Ave monstrum è figlio d’Europa. Nasce nel biennio 2020/2021 grazie a residenze internazionali in cinque nazioni (Islanda, Germania, Finlandia, Francia e Italia) all’interno del progetto DanceMe UP di Perypezye Urbane cofinanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europa e dal Mic – Ministero della Cultura. Il processo creativo si è dunque nutrito dell’incontro con luoghi e culture differenti. Vede inoltre la collaborazione del marchio di moda Ports 1961 per i tessuti dei costumi e le scene.
Chiara Ameglio
Performer e coreografa genovese, classe 1986. Dal 2018 sviluppa la sua ricerca coreografica multidisciplinare che si articola tra spettacoli e performance, interrogando l’interazione e la prossimità con lo spettatore, e attraverso la pratica della maschera l’esplorazione dei luoghi del non visibile e dell’ombra.
Dopo il diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, è cofondatrice della compagnia Fattoria Vittadini e lavora con Ariella Vidach (IT/CH), Virgilio Sieni (IT), Daniel Abreu (E), Matanicola (D/IL), D. Valrosso (IT), G. D’Anna (IT/NL). Si forma in Italia e all’estero con Maria Consagra (Laban-Bertenieff), Yoshito Ohno (danza Butoh), Susanne Linke, Lucinda Childs, Yasmeen Godder, Maya Carrol, D. Hernadez, A. Choen/Batsheva.
Dal 2019 ha creato TRIEB_L’Indagine, primo capitolo del progetto Indagini sulla mostruosità, e le performance TRIEB_L’estratto, Lingua e Tracce di sé, sostenuta nel suo percorso produttivo da Fattoria Vittadini, dal progetto europeo DANCEME/Perypezye Urbane, dal Bando NEXT Regione Lombardia e dai Festival MilanOltre e Danza In Rete. Ha inoltre all’attivo collaborazioni con il Teatro Elfo Puccini di Milano, il CTB e il Teatro della Tosse dove ha presentato i suoi lavori.
AVE MONSTRUM Primo Studio
Chiara Ameglio
Coreografia e interpretazione: Chiara Ameglio
Progetto Sonoro: Gianfranco Turco
Costumi e Realizzazione Maschera: Elena Rossi
Luci e Direzione tecnica: Roberta Faiolo
Produzione: Danceme - Perypezye Urbane e Fattoria Vittadini
Co-produzione: Festival MilanOltre
Con il sostegno di Mic - Ministero della Culturae Creative Europe
Con il supporto di Festival L’AltraFedora
Anno di produzione 2020/2021
"Come possa la divinità aderire all'abbozzo, come l'informe diventi paradiso?" Victor Hugo
Secondo spettacolo del progetto Indagini sulla mostruosità, Ave monstrum interroga i concetti di mostro, nemico, paura e incompiutezza, ma anche di divino e prodigio attingendo all’etimologia latina della parola monstrum.
Si delinea così un tragitto possibile tra due apparenti antitesi: mostruoso e sacro, facendo della performance un rituale danzato, un atto magico che ci rivela l’opportunità di riconquistare il sacro come principio vitale, tra possessione ed estasi, tra liturgia e magia.
In questo percorso all’interno di un territorio dove gli opposti si confondono, la maschera diviene la chiave di accesso a luoghi dell’inconscio e del non visibile; attraverso il suo mutare e quello del costume, il mostro si rivela in uno moto fluttuante e irrisolto, abitando un luogo di confine, un presente immobile dove non esiste tempo.
Cosa accade quando una creatura dell’ombra viene esposta alla luce? La maschera cambia quando sa di essere guardata?
E se quello che più ci spaventa, fosse proprio la parte più “prodigiosa” di noi? in che modo possiamo essere straordinari, rivoluzionari e “miracolosi”, mostruosamente unici?
Ave monstrum è figlio d’Europa. Nasce nel biennio 2020/2021 grazie a residenze internazionali in cinque nazioni (Islanda, Germania, Finlandia, Francia e Italia) all’interno del progetto DanceMe UP di Perypezye Urbane cofinanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europa e dal Mic – Ministero della Cultura. Il processo creativo si è dunque nutrito dell’incontro con luoghi e culture differenti. Vede inoltre la collaborazione del marchio di moda Ports 1961 per i tessuti dei costumi e le scene.
Chiara Ameglio
Performer e coreografa genovese, classe 1986. Dal 2018 sviluppa la sua ricerca coreografica multidisciplinare che si articola tra spettacoli e performance, interrogando l’interazione e la prossimità con lo spettatore, e attraverso la pratica della maschera l’esplorazione dei luoghi del non visibile e dell’ombra.
Dopo il diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, è cofondatrice della compagnia Fattoria Vittadini e lavora con Ariella Vidach (IT/CH), Virgilio Sieni (IT), Daniel Abreu (E), Matanicola (D/IL), D. Valrosso (IT), G. D’Anna (IT/NL). Si forma in Italia e all’estero con Maria Consagra (Laban-Bertenieff), Yoshito Ohno (danza Butoh), Susanne Linke, Lucinda Childs, Yasmeen Godder, Maya Carrol, D. Hernadez, A. Choen/Batsheva.
Dal 2019 ha creato TRIEB_L’Indagine, primo capitolo del progetto Indagini sulla mostruosità, e le performance TRIEB_L’estratto, Lingua e Tracce di sé, sostenuta nel suo percorso produttivo da Fattoria Vittadini, dal progetto europeo DANCEME/Perypezye Urbane, dal Bando NEXT Regione Lombardia e dai Festival MilanOltre e Danza In Rete. Ha inoltre all’attivo collaborazioni con il Teatro Elfo Puccini di Milano, il CTB e il Teatro della Tosse dove ha presentato i suoi lavori.